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La Vergine Romina!

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La Vergine Romina!
Finisco di bere il mio caffé, prendo la borsa, le chiavi dell’auto e mi dirigo verso l’uscita di casa per andare in spiaggia. Ma poi alla fine del lungo corridoio, noto la porta della camera da letto di Romina mezza aperta e intravedo lei che si infila lo slip del costume. Un brivido mi attraversa la schiena, per un secondo vedo il suo bianco sedere e per un altro secondo pensieri incofessabili si fanno strada nella mia testa. Vedere quel giovane fisico, fresco, per alcuni aspetti ancora acerbo, non nascondo che mi provocarono una piccola eccitazione nelle parti basse. Smetto, anche se involontariamente, di spiarla ed apro la porta principale di casa per andarmene. Non appena cerco di richiuderla, una mano me lo impedisce. Mollo la presa e davanti ai miei occhi si palesa Romina vestita (svestita?) solo del suo bikini verde acido che sembrava volesse dirmi qualcosa. La sento borbottare parole incomprensibili mentre la osservo, questa volta, dalla testa ai piedi. É davvero ben fatta per la sua etá, poco piú bassa di me, circa un metro e settantacinque, gambe lunghissime e perfettamente lisce, un seno non troppo piccolo con dei capezzoli ben pronunciati che si vedevano chiaramente da sotto il reggiseno e dei capelli scuri leggermente mossi. Insomma, se fosse andata in spiaggia cosí, di cazzi ne avrebbe fatti drizzare non pochi. Il mio compreso. Che dopo aver visto per una frazione di secondo il suo chiaro culetto e dopo averla osservata per la prima volta in costume in tutto il suo splendore, iniziava davvero a gonfiarsi nei boxer. Cosí prima di fare brutte figure e prima che Romina si accorgesse del bozzo, porto la borsa davanti alle mie gambe cercando di nascondere la mia erezione. Poi la sua voce mi riportá alla realtá:
– “Chase? Chase, mi stai ascoltando?”
– “No… si, cioé stavo pensando che é molto tardi ed i miei amici mi stanno aspettando in spiaggia. Qualche problema tesoro?” Gli dissi in tono affettuoso.
– “Una marea di problemi. Non só quale costume mettermi. Se metto l’altro i ragazzi non mi noteranno mai, se metto questo rideranno come l’altra volta e se metto quello bianco le mie amiche diranno che é volgare piuttosto che trasparente, proprio loro poi….. che girano sempre in topless… comunque qualunque cosa faccia io, o mi prendono in giro, o mi criticano” Rispose lei con la voce imbronciata.
– “E tu ignorale, anzi ignora tutti. Questo costume ti stá benissimo, ti modella il corpo alla perfezione e risalta le tue curve. Sei uno splendore” Gli dico convinto piú di quanto lei possa immaginare.
– “Dici così perché sei mio amico! Ma non é vero. Anch’io penso che mi stia bene, allora non capisco perché i miei amici ridono sempre di me” Continua Romina.
– “Forse per il vecchio proverbio che quando la volpe non arriva all’uva dice che é acida? Magari tutti vorrebbero uscire con te, ma dato che sei una bella ragazza hanno paura e preferiscono prenderti in giro. Fidati di uno che ha un pó d’esperienza” Gli dico sempre piú convinto.
– “E allora visto che hai esperienza dammi una mano, cosa ha che non vá questo costume? Sei un uomo, dimmi cosa non ti piace. Dove sbaglio” Mi dice invitandomi ad osservarla meglio. Questa si che era una turtura bella e buona. Avevo il cazzo che stava per esplodermi nei boxer e lei voleva che la guardassi ancora. Possibile che non si rendesse conto di quanto fosse bella? Che la sua sensualità innocente e provocante allo stesso tempo, era un mix letale per qualunque uomo? Provai ad accontentarla e cercai di trovare il classico pelo nell’uovo che faceva ridere quei deficienti dei suoi amici… un momento….. ho pensato pelo nell’uovo, forse…..
– “Non sbagli nulla tesoro. Sono i tuoi amici che sono un pó stupidi. Tu sei perfetta cosí! Certo… se proprio vogliamo guardare il capello…..” Gli risposi non concludendo la frase.
– “Avanti Chase… continua! Se proprio vogliamo guardare il capello, cosa dovrei fare?” Disse lei impaziente.
– “Bhe….. ecco Romina, se proprio devo dirla tutta… se devi per forza uscire con questo costume o quell’altro bianco, forse… forse dovresti depilarti… lí intorno. Ti escono un pó di ciuffetti neri dai bordi del costume e magari… magari poi dopo potresti tirartelo leggermente piú su, mettere i laccetti degli slip in alto sui fianchi e se non ti crea troppo disagio, stringere ancora un pó il reggiseno in modo da rendere piú gonfio il tuo seno o al limite, ma proprio al limite, metterti in Topless come giá fanno le tue amiche” Gli risposi tutto d’un fiato.
– “Chaseee….. lo sapevo che mi avresti consigliato al meglio! Non muoverti, mi dó una sistemata e vengo con te. Tanto stai andando anche tu alla spiaggia vicino all’Agriturismo ed anche i miei amici sono lí. Vengo con te. Dammi un’ora e sono pronta… intanto prendi un altro caffé, magari al bar, vai a comprarti il giornale, fai quello che vuoi, ma non lasciarmi qui” Mi rispose Romina euforica, mentre mi dava un bacio sulla guancia per poi staccarsi da me e dirigersi nuovamente nella sua stanza.
Non avevevo molta scelta, cosí decisi di aspettarla seguendo il suo consiglio con una colazione prolungata. Poco piú di un’ora dopo, sono di nuovo sotto casa sua e lei é giá li ad aspettarmi. Non sembra aver seguito particolarmente il mio consiglio, il suo abbigliamento é tipico da spiaggia, pantaloncini corti, cannottiera ed un paio di ciabatte da mare. Ma lei sembra strafelice. Una volta nelle vicinanze della spiaggia, buttiamo un occhio per avere una panoramica della situazione. Dei miei amici nemmeno l’ombra, quelli di Romina invece si erano sistemati vicino al mare. Prima di incamminarci lei ci tiene a ringraziarmi per il sostegno e vuole farmi vedere che ha preso seriamente il mio suggerimento. Cosí ci fermiamo in un angolo un pó isolato e mi dice che vuole farmi vedere una cosa.
– “Noti niente Chase?” Mi dice tutta sorridente.
– “Dovrei?” Rispondo seriamemte.
– “Uffa Chase! Mi sono chiusa in bagno per questo e nemmeno te ne accorgi? Allora ti ci metti pure tu…” Borbotta lei.
– “No, ma é che non capisco… a parte che ti sei lasciata quel costume verde che tanto ti dona, io non vedo…” Non faccio in tempo a finire la frase, che Romina si sfila il pantaloncino corto rimanendo solo con gli slip del costume. Poi tutta sorridente abbassa leggermente il costume sotto la vita, non del tutto, quel tanto che serve per avvicinarsi al pube e farmi vedere l’assenza di peli. Quindi molla la presa e con la sola mano destra tocca i lati della mutandina in mezzo alle sue gambe stringendola intorno alle grandi labbra, senza scoprirle, mostrandomi l’assenza di peli anche intorno all’inguine ed il bozzo della sua fica. Cazzo! Questa ragazzina ha intenzione di farmi morire.
Romina era la cugina piú piccola di Donatella, una mia amica di vecchia data. Avevo deciso di trascorrere con lei, insieme ad altri amici, un’ultima vacanza prima della fine dell’estate. L’occasione ci arrivó proprio grazie a Romina, i suoi genitori affittavano ad un prezzo ridicolo la propria casa in Sardegna per cercare di rientrare delle perdite dovute alla pessima stagione estiva di questo 2014. In tutto eravamo sette persone e quella mattina chi per un motivo, chi per un altro, ci eravamo divisi. Donatella voleva fare il giro del Paese per salutare i parenti, Romina anche se con noi aveva deciso di frequentare quelli della sua etá ed i miei amici avevano deciso di partire all’alba perché dicevano che ci sono le onde migliori per fare Surf. Cosí in casa quel giorno rimanemmo solo io & lei. Non avevo mai pensato a Romina in quel senso, ma quella mattina, quando la vidi per la prima volta quasi nuda, con quel suo bel culetto lisicio e bianco, qualcosa si mosse nei miei boxer e nella mia testa. Ma onestamente non sapevo come gestire la situazione, se da una parte la voglia naturale ed istintiva di fare sesso con lei era tanta, dall’altra pensavo che potevo essere suo padre prima ancora che amico della cugina. Insomma, un bel casino.
– “Allora? Non mi dici nulla Chase?” La sua vocina squillante mi riporta al presente.
– “Io….. io dico che se prima eri perfetta , ora sei fantastica” Gli rispondo.
– “Era quello che volevo sentirmi dire, dai andiamo!” Dice prendendomi per mano e trascinandomi in spiaggia.
Scelgo il mio solito posto vicino agli scogli, lontano comunque dal suo gruppo e gli dico di andare a divertirsi con loro. Io tanto avrei aspettato i miei amici che terminavano di fare Surf. Romina sistema comunque le sue cose accanto alle mie e finisce di spogliarsi. La osservo a sua insaputa sdraiato sull’asciugamano e da dietro le lenti dei miei occhiali da sole. É davvero una gran topa e quel costume microscopico non le fá nemmeno un difetto, anzi, risalta ancora di piú le sue curve. Il reggiseno sembra lo abbia stretto un pó di piú rispetto al normale, o forse lo aveva preso di proposito una taglia di meno, comunque é cosí attillato da far vedere tranquillamente la punta dei capezzoli ed una parte di bianco sui seni. Segno di un’abbronzatura presa sempre con il costume a due pezzi. Ci siamo di nuovo, sento il mio pisello gonfiarsi. Come se non bastasse inizia anche a spalmarsi la crema su tutto il corpo, a passare le sue delicate mani su ogni centimetro della sua pelle. Questo si che era davvero eccitante. Mi alzo leggermente poggiando i gomiti a terra ed accavallando le gambe per cercare di mascherare la mia erezione. Romina luccicava come un gioiello, era talmente unta di crema che se qualcuno l’avesse afferrata gli sarebbe scivolata via.
– “Come stó Chase?” Mi chiese lei.
– “Stai….. stai benissimo!” Gli dissi osservandola.
– “Davvero? Non pensi che sia troppo stretto questo reggiseno? Non credi che sia piccolo?” Continuó lei.
Certo che era piccolo, se lo avessi comprato della taglia giusta le tue tette sarebbero state piú comode, pensai. Ma prima ancora che dicessi qualcosa, prima ancora che esternassi il mio pensiero, vedo le sue mani piegarsi dietro la schiena, armeggiare con il laccio del reggiseno e poi toglierselo definitivamente! Improvvisamente mi sento il cazzo duro come il marmo. Non lo trattengo piú. Cosí piego le ginocchia al petto cercando di nascondere la mia eccitazione e cercando di mostrare disinvoltura. Ma lo spettacolo erotico di Romina sembra non finire, ora che le sue tette sono al vento, stonano con il resto del corpo che luccica. Cosí la vedo spalmarsi la crema sul suo seno, la osservo massaggiare ogni singola tetta con le sue mani, fino a quando entrambe non sono ricoperte d’olio. Devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non saltargli addosso. Poi senza aggiungere altro, la vedo correre verso i suoi amici. Osservo gli sguardi dei ragazzi che se la mangiano con gli occhi, ma anche il resto maschile della spiaggia sembra non dispiaccia il fisico di Romina. Tutti gli sguardi degli uomini sono per lei. Immagino quanti si faranno una sega questa sera pensando a lei. Io intanto torno nella posizione semi sdraiato con i gomiti sull’asciugamano mentre continuo ad osservarla. Il mio pisello sembra non voler tornare moscio, cosí prendo un giornale e me lo metto sul pacco. Vedo Romina sorridere, ma soprattutto noto che i ragazzi se la litigano, che cercano il contatto con lei con la scusa di qualche gioco. Sento anche qualche commento e sento soprattutto ancora il mio pisello in tiro. Forse dovrei alzarmi ed andare in qualche angolo per svuotarmi le palle ormai sotto tortura da qualche ora. Ma prima che trasformi il mio pensiero con i fatti, noto che Romina si sgancia dal gruppo e torna verso di me. Cazzo! E adesso? Ho ancora il pisello gonfio. Lascio il giornale sul mio cazzo e gli chiedo come mai non fosse rimasta con i suoi amici lasciandoli cosí presto.
– “Mi sembra la giusta punizione per questi giorni che mi hanno deriso. Ora devono schiattare. Mi vedranno a piccole dosi. Dai….. butta gli ochiali da sole sull’asciugamano ed andiamo a farci un bagno!” Mi dice prendendomi una mano e cercando di tirarmi su.
– “No, tesoro, non mi vá. Aspetto i miei amici qui. Tra poco dovrebbero tornare. Vai da sola, tranquilla!” Gli rispondo cercando di scaricarla. Ci mancava solo che mi vedesse con il bozzo davanti. Ma Romina sembrava non cedere, cosí si piega verso di me, afferra gli occhiali lanciandoli nella borsa e poi con entrambe le mani mi tira a sé. Non ho scelta, devo alzarmi. Il giornale scivola via, cerco una qualche posizione per nascondere l’erezione, ma ovviamente é impossibile, come é impossibile non notarla dall’esterno. Sicuramente non passa inosservata agli occhi di Romina che mi lancia un sorrisetto. Corro velocemente verso l’acqua per l’imbarazzo trascinadomi lei. Una volta dentro, immerso fino a sopra la vita, cerco di respirare. Se non altro sono lontano da sguardi indiscreti.
– “Hai visto i mie amici? Mi hanno fatto tutti i complimenti. Li hai sentiti? Ed anche le mie amiche sono diventate rosse dall’invidia, hanno subito notato che mi ero depilata qui sotto, ma soprattutto non si aspettavano che mi mettessi in topless pure io come loro” Mi dice mettendomi le mani sui fianchi provocandomi un brivido lungo la schiena.
– “Si… si….. li ho sentiti… te l’avevo detto, una splendida ragazza come te non puó che riscuotere successo!” Gli risposi.
– “Un pó di merito é anche il tuo Chase! Lascia che ti ringrazi…..” Continua Romina prendendomi una mano e guidandomi ancora piú lontano dalla spiaggia in un angolo nascosto dietro gli scogli. Lontano dal resto del mondo, ci fermiamo nuovamente uno di fronte all’altro. Lei rimane qualche secondo a fissarmi, silenzio e quasi imbarazzo tra noi, io non só cos’altro dire o fare, Romina invece si. Lentamente si mette le mani sui fianchi e si sfila lo slip che blocca sotto i piedi immerso nell’acqua. La guardo mentre il mio pisello gonfia il boxer. Vedo la fica nella sua totalitá attraverso il mare. Le piccole onde che si infrangono in mezzo alle sue gambe, ogni tanto lasciano intravedere limpidamente la sua fica, le sue grandi labbra che per brevissimi nanosecondi grondano come se fosssero bagnate da un suo orgasmo e non dall’acqua salata. La non abbronzatura, il triangolo bianco intorno alla sua fica, rendono lo spettacolo dannatamente hot! Poi Romina mi prende una mano invitandomi a toccarla, non riesco a fermarmi ed accetto di sfiorare il suo posto piú intimo. Accarezzo dolcemente la sua fica, senza strafare, struscio la mia mano su e giú lungo quella piccola striscia di pelo che si é lasciata tra le gambe, non oso di piú, non provo nemmeno ad infilare qualche dito dentro di lei. Mi accontento di sentire la sua giovane fica nella mia mano. Poi alzo il tiro, posizionando entrambe le mani sulle sulle sue giovani tette, che al mio tocco accennano dei brividi cutanei. Sfioro con i pollici i suoi turgidi ed appuntiti capezzoli. Intanto il mio cazzo diventa durissimo, lo sento esplodere sotto il mare. Romina prende la situazione in mano, in tutti i sensi, mette nuovamente le sue mani sui miei fianchi, mi guarda dritto negli occhi e poi lentamente fá scivolare il mio costume verso il basso. Il mio pisello dritto gli crea qualche difficoltá, ma lei allarga l’elastico, scavalca la mia asta e lascia i miei boxer all’altezza delle ginocchia. Quindi decisa afferra il mio uccello, non mi masturba, non subito almeno, gioca con la mia erezione, sembra voglia tastare la consistenza, stringe anche i miei testicoli ormai carichi di sperma, che se in quel momento si fossero staccati dal resto del corpo, avrebbero galleggiato per quanto fossero gonfi. Poi inizia lentamente a farmi una sega, non posso… non voglio fermarla, ormai sono al punto di non ritorno, voglio liberarmi. Lascio che mi masturbi, la sua mano tira indietro la pelle scoprendo la mia cappella rossa come il corallo di quella spiaggia e continua a fare su e giú lungo l’asta.
– “wow…. quanto ce l’hai grossa Chase…” Dice soddisfatta con un filo di voce Romina non facendo altro che aumentare la mia eccitazione. Ormai ci siamo, lei continua a segarmi, lenta ma inesorabile, su & giu senza fermarsi, sento la sborra salire lungo l’asta, poi lei lascia per un secondo il mio cazzo ormai al limite, con le mani sui miei fianchi si mette in punta di piedi e mi sussurra all’orecchio:
– “Mi dispiace che io sia vergine, altrimenti potevamo fare di piú!” Mentre dice quelle parole, un forte brivido di eccitazione attraversa il mio corpo, eccitazione che si ripercuote sul mio cazzo dritto, che improvvisamente lascia una prima spruzzata senza essere stimolato.
– “Siiiii…” Urla Romina come avesse appena vinto al super enalotto. Poi afferra di nuovo il mio cazzo aiutandolo a sborrare. Vengo di nuovo, schizzo sotto l’acqua piú volte, vedo lo sperma diluirsi nel mare come una macchia d’olio… sono pieno per una lunga giornata erotica, mi svuoto fino al limite tra le sue mani… sborro ancora e ancora… lo sperma sembra non finire mai… schizzo, spruzzo… fili di crema bianca si liberano sotto il mare, fino a quando il carico di sborra non finisce ed il mio cazzo esala gli ultimi spasmi senza espellere piú sperma.
– “Pensi che sia stata un pó puttanella?” Dice in modo retorico Romina mentre si rimette gli slip e si allontana da me tornando dai suoi amici. No, non penso che sei una puttanella, avrei voluto dirgli e sicuramente troveró il tempo di farglielo sapere. Penso che sei una giovane e bella ragazza che vuole fare le sue esperienze, affascinata dal fatto di piacere ad un uomo piú grande che, viceversa, è fiero di suscitare interesse anche nelle ragazzine.
Quindi torno in spiaggia dove finalmente ci sono i miei amici ad aspettarmi.
– “Chase? Dov’eri finito? Pensavamo ti fossi perso” Mi domanda Giuliano, uno del gruppo.
– “Voi non arrivavate mai, ed io sono andato a farmi una nuotata” Gli rispondo.
– “E dove sei arrivato? Fino alla Corsica? Sei sudato da morire… a proposito, avete visto Romina? Io una botta a quella ragazzina gliela darei!” Continua Giuliano.
– “Hai capito la cugina di Antonella…” Continua un altro del gruppo.
– “Smettetela ragazzi, potrebbe essere vostra nipote…” Aggiungo io cercando di spegnere la conversazione.
La giornata continua senza altri scossoni, fino a quando in momento di tranquillitá assoluta, io & Romina sdraiati al sole, non rimaniamo nuovamente da soli in spiaggia. Quindi la vedo armeggiare nella sua borsa ed avvicinarsi a me con un foglio in mano.
– “Questo é il mio numero Chase, non só se qui avremo ancora altre possibilitá per stare da soli, ma tra due giorni finiranno le nostre vacanze ed una volta tornati nelle nostre rispettive cittá, mi piacerebbe rivederti, se ti vá…..” Mi dice mettendomi tra le mani un pezzo di carta per poi alzarsi e allontanarsi nuovamente senza darmi diritto di replica.
E cosa avrei dovuto farci con quel numero secondo lei? Penso mentre guardo nuovamente quel suo bel culetto dirigersi verso il mare. Chiamarla? Uscire per una cena? Non avevamo futuro io & Lei insieme, non come coppia almeno, sotto le coperte… forse! A pensarci ironicamente… non l’ho nemmeno baciata! Magari la chiamo, o magari no! Ma questo non era il momento adatto per certe riflessioni, adesso voglio godermi le rimanenti 48 ore di questa estate accennata.
Cosí chiudo gli occhi e mi godo gli ultimi raggi di sole, mentre stringo tra le mani il foglio con il suo numero di telefono!

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