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Non giocare col fuoco, potresti scottarti! 03

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Non giocare col fuoco, potresti scottarti! 03
Quella sera rappresentò il punto di svolta nella nostra relazione. Avevo scoperto che Paolo covava fantasie che mai avrei pensato potesse architettare un uomo per la sua donna. I giorni successivi furono un turbine di strane sensazioni e nuove scoperte. Io dal canto mio ero diventata ormai una “dipendente da sguardi altrui”. Dopo quell’esperienza notavo come non mai di avere di continuo gli occhi addosso. Per strada , in ufficio , al cinema, al bar. Ovunque! che si trattasse di un attempato gentiluomo con la moglie di fianco o un gruppetto di ragazzini adolescenti. Ma non potevo negar a me stessa che quegli occhi mi turbavano e piu erano espliciti e audaci piu mi eccitavano.
Il weekend lungo poteva farci tornare sulla retta via..avremmo avuto qualche giorno per riflettere sui nostri “peccati” ed evitare per esempio un nuovo incontro con Marco in metro, nel quale si sarebbe spinto sicuramente oltre.

Non parlammo dell’accaduto io e Paolo per tutta la giornata. Forse il pudore e l’imbarazzo nei momenti di lucidità avevano la meglio. Lui si sforzava nel comportarsi normalmente ma sapevo che era solo una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Quel sabato pomeriggio fummo ospiti di alcuni parenti per festeggiare il primo anno di vita del nostro nipotino. C’erano tutti: i miei e i suoi genitori , alcuni cugini e diversi nostri amici. Per l’occasione indossai una camicia bianca, abbottonata il giusto per non dare troppo nell’occhio, ma che faceva scorgere le mie grazie .

Una gonna e i tacchi che come voleva Paolo non dovevano mancare mai. Ci intrattenemmo a parlare del piu e del meno con alcuni amici. Il rinfresco era quello solito e Paolo faceva l’andirivieni tra tavolo , terrazzo per la sigaretta e salotto dove c’era il solito gruppetto di irriducibili a guardare la partita. Io presi a parlottare con Carla, carissima amica da più di 10 anni. Era la ex fidanzata di Giulio, uno dei migliori amici di Paolo. Eravamo intente nello spettegolare alcune facce nuove quando mi accorsi che un gruppetto di ragazzini mi fissava dall’altro lato della stanza. Avranno avuto al massimo 15 anni e gesticolavano fra di loro ridacchiando e facendo gesti incontrovertibili sul petto, come a segnalarsi fra di loro la presenza di una tettomunita di una certa rilevanza.
Sorrisi… e mi compiacevo che ora riuscivo a scorgere tutto, perchè guardavo tutti con gli occhi della malizia. Il fratello della mamma di Paolo per esempio , un distinto signore sulla sessantina era già tre volta che passava e spassava con il suo bicchiere di vino sempre mezzo pieno e ogni volta lanciava uno sguardo alla sottoscritta. L’angolatura della scollatura da seduta in effetti era propizia per le persone in piedi.

Poi si presentò Giulio, membro della nostra comitiva nonchè ex di Carla e grande amico del mio lui. :-“la Smettete di fare le pettegole tutto il tempo sedute senza scambiare due chiacchiere con gli altri?” esordì scherzosamente. Era sempre stato un tipo spassoso e super espansivo. “Andiamo a bere qualcosa su! “ci disse prendendoci per mano e guadagnando la terrazza.

Paolo era a vedere gli ultimi minuti della partita cosi ci ritrovammo in terrazzo a scambiare quattro chiacchiere col suo amico. Era sempre stato un bel ragazzo Giulio, forse un po troppo farfallone per i miei gusti, motivo principale che spinse Carla a lasciarlo. Anche se si vociferava che i due fossero poi diventati segretamente scopamici. In effetti era un bel tipo e aveva quel modo di fare ironico e malizioso sempre al limite dello scherzo che forse nascondeva sempre un po di verità. Prese a farci i complimenti perchè ci trovava in gran forma, da gran piacione quale era. Forse per Carla la cosa era vera, i mesi di palestra si vedevano tutti e le avevano scolpito un bel fondoschiena. Cosa che non sfuggì al nostro interlocutore che non perse tempo a rimarcarlo scherzosamente. Io invece non vedevo la palestra da un anno ormai e un paio di chili forse li avevo anche messi su. “ma scherzi!?” mi rispose lui dopo la mia “rivelazione” . “Tu non hai bisogno di palestra, anzi i chili in piu ti donano. Sembra ti vadano tutti nelle tette!” come suo solito piazzava la sua battuta maliziosa e questa volta non si risparmiò neanche una palese zoommata alla mia scollatura. Mi venne da sorridere, “non si salva nessuno” pensai sogghignando tra me e me. La compagnia era piacevole e tra i vari aneddoti delle loro uscite e le gnocche dell’università che vantava di aver scoperto, notai che spesso e volentieri finiva per guardarmi le tette. Uno o due secondi al massimo ma erano sufficienti per capire che avevo un altro membro iscritto al fanclub delle mie tettone.

Era lanciato nel raccontarci un incontro con una Tedesca in erasmus quando tornò da noi Paolo. Giulio per un momento si zittì, non era forse il massimo farsi trovare a raccontare maialate alla ragazza del suo amico. Io lo incastrai dicendo” allora dicevi della Tedescona di qualche anno fa…quindi? era come la sciaquetta che Paolo aveva come fidanzata al tempo?” dando un colpettino di gomito scherzoso al mio uomo. “Ridi ridi..” disse Paolo mentre invogliò il nostro amico a proseguire nel racconto. Giulio rassicurato allora continuò a descrivere la loro prima uscita e gli assurdi espedienti per farsi capire visto che non sapeva parlare tedesco. Si scoprì poi che la tedesca non poteva per niente intrattenere una conversazione ma aveva due buoni motivi per risultare comunque interessante. :-“aveva due bocce ragazzi…che… mamma…da non credere” e ancora “avrà avuto una quinta almeno, poi era magra e le risaltavano ancora di più”. :-“sempre il solito porco!” disse con aria fintamente stizzita Carla , che mandò giu il suo bicchiere di vino . “Credo fossero le tette più belle del mondo” disse simulando una faccia assurda di chi avrebbe visto chissà che cosa. “Cioè era di sicuro la tettona piu tettona dell’università …capite” e il tasso alcolico della situazione facilitava la narrazione con dovizia di piccanti particolari. Paolo sembrava divertito e per niente a disagio, è sempre stato un maniaco delle tette anche lui e parlarne ovviamente sembrava farlo stupidamente felice. Dopo una descrizione della loro fantomatica scopata acrobatica in auto concluse la sua “esposizione” dicendo :-“eh quindi credo di poter affermare che siano tutt’oggi le tette più belle del mondo” :-“beh perchè non hai visto ancora quelle di Ambra!! ” disse Paolo tra i fumi dell’alcol indicando spudoratamente il mio davanzale. Un secondo di silenzio/imbarazzo e poi tutti a ridere di gusto. Il sorriso nervoso di Giulio era uno spasso mentre cercava di non guardarmi le tette. Paolo dal canto suo mi schiacciò un occhiolino che mi fece capire che quella era una battuta per niente detta a caso.

Finì li, ci fu la torta e il “buon compleanno”al piccolo. Rientrammo in auto per tornare a casa.
“ho visto che Giulio non smetteva di guardarti le tette stasera… o sbaglio?”
Io :-” ma daiii …ormai pensi sempre a quello…come se ci fossi stata solo io come donna alla feste…con tutti gli sguardi per me”
Lui :-” di sicuro la piu sexy e tettona ” cosi dicendo mi diede un caldo bacio sul collo che salì lentamente al lobo dell’orecchio
Io.”maiale… ora che ti eccita addirittura vedere i tuoi amici che sbavano per me?”
Lio:-” ah.. l’hai capito”
Arrossii, evidentemente l’episodio del guardone della metro era solo la punta dell’Iceberg delle voglie di Paolo.
Lo guardai seria con gli occhi di fuoco. “cosa credi che sia una da mettere in mostra per gli altri?”
Lui “ma cosa pensi!? io ti amo e lo sai… ma ho questo tipo di perversione che riesce a mandarmi fuori di testa”
io “continua..” ero curiosa di capire cosa frullava nella testa del mio uomo .
lui :- “l ‘idea che gli altri ti guardino mi ingelosisce ed eccita allo stesso tempo… e s**tena in me una voglia e una libidine da impazzire” era rosso in viso mentre continuò a ruota libera “vederti guardata tutta la sera da Giulio mi ha fatto volare con la fantasia tanto che…il solo pensiero…” abbassò lo sguardo e vidi una poderosa erezione premere dai pantaloni. “te sei matto… gli dissi mentre lo baciai e gli strizzai il membro con la mano. “sei un porco maiale schifoso…che si eccita a mostrare la moglie e a pensarla in chissà quali orge assurde con i suoi amici eh?” così dicendo gli sbottonai il jeans. Era umido e durissimo il suo cazzo. Io mi bagnai in mezzo secondo mentre presi a menarglielo nel parcheggio. Eravamo una delle ultime auto a dover uscire ma non avremmo avuto il tempo sufficiente per qualsiasi cosa. Un paio di colpi di clacson delle auto dietro di noi e Paolo dovette ricomporsi in fretta e furia , per mettere quindi in moto e ingranare la prima.

Il breve tragitto verso casa fu un agonia di eccitazione, io avevo una voglia da impazzire. Purtroppo i semafori e le macchine che ci si affiancavano non ci facilitavano manovre manuali senza rischi. Anzi un paio di volte sono quasi sicura che ci abbiano visto mentre Paolo armeggiava con la sua mano sotto la mia gonna. Avevo slacciato anche due bottoni della camicia e a chiunque si fosse affiancato avrei regalato la vista di una scollatura da urlo.
Cinguettò il telefono di Paolo, “scommetto che è Giulio” disse ridendo. Presi il suo cellulare ed era proprio cosi. “mazza che zinne la tua Ambra stasera… certo che dalle foto in costume dell’altra sera si notavano… ma dal vivo è tutta un’altra cosa”. “Maiale!!! quali foto!?!?” dissi io sorpresa. “che mandi le mie foto ai tuoi amici?” presi a schiaffeggiarlo fintamente offesa. Ero piacevolmente sorpresa invece anche se l’idea di essere giudicata in maniera cosi rude un po mi indispettiva… ma tra uomini e per giunta maiali non si può pretendere grande tatto. “era solo una foto di questa estate… niente di che…” “niente di che!? e che volevi mandargli scusa!?” Paolo: “eh sai… lui quando ci vediamo fa continue allusioni e complimenti… raffronti con altre amiche…mi sembrava giusto fargli capire di cosa si stava parlando…” presi la palla a balzo e lo provocai “pensa se mi vede in topless…dici che capisce ancora meglio?” Vidi l’eccitazione nei suoi occhi dopo le mie parole. Lui:-“lo faresti morire e morirei anche io a ruota!”. Avevo il cuore a mille e la stessa pazza eccitazione dell’altra sera. Mi bagnai in una maniera oscena…
Ancora un cinguettio , vidi Paolo scrivere qualcosa…poi altro cinguettio e altra risposta. Cosa si stessero scrivendo non saprei ma la curiosità mi snervava.
Eravamo quasi a casa… e Paolo continuava a scrivere. Gli chiesi di farmi leggere ma non volle… “sono cose private ” ridacchiava. :-“private!? tu mandi foto mie ai tuoi amici e mi rispondi cosi?!'” . Feci la finta incazzata e misi su il broncio. Cercavo vanamente di sbirciare il cell appena potevo per leggere qualche stralcio di frase.

Rientrammo a casa, feci la stronza incazzata e senza dire una parola mi chiusi in bagno. “Ma che cavolo di comportamento!” pensa. Forse stava solo facendo il gioco di farmi stare sulle spine però io proprio non reggevo. Uscii dal bagno dopo diversi minuti, sbrigai un paio di faccende in cucina e lo raggiunsi in camera dove con la coda dell’occhio lo vidi al pc.
Non volevo parlargli ma vidi che aveva aperto una chat in skype. “che cavolo combini ora!?” si può sapere?!!?” sbuffai mentre rassettando lanciavo occhiate allo schermo del pc.
Poi mi ritrovai il suo cell sul comodino. Non persi tempo e aprii whatsapp.
Giulio : “certo che è da infarto… aveva una camicia che a stento gliele conteneva”
Paolo”e vedessi quando è in reggiseno…trasbordano ovunque”
Giulio”minchia…che uomo fortunato che sei amico mio”
Paolo”lo so… e so anche muori dalla voglia di vedergliele”
Giulio” ma cosa dici…ma dai …è la tua donna”
Paolo “certo che è la mia donna… ma se sei curioso…”

Era l’ultimo messaggio… poi piu nulla…evidentemente erano andati su skype. “Paolo!” esclamai con aria severa. Adesso mi dici che cazzo state combinando!” Vidi Paolo sorridere. Poi avviò una videochiamata e si defilò dall’inquadratura. Alzandosi notai che aveva un erezione. Si accomodò sulla poltrona di fianco la scrivania e mi guardò come non aveva mai fatto prima.
:-” ho detto a Giulio che avrei lasciato il pc aperto con la videochiamata in corso mentre tu ti saresti cambiata per la notte…” Lo guardai attonita. “non sa che tu sai…..” Detto questo mi invogliò ad avvicinarmi all’armadio e rientrare nell’inquadratura. Mi sarei dovuta esibire di fatto in uno spogliarello per gli occhi arrapati dell’amico del mio fidanzato! “assurdo” pensai… ma mentre lo pensavo ero ormai diventata un lago indecente fra le gambe. Paolo prese a toccarsi la patta dei pantaloni mentre mi invogliava ad avvicinarmi al pc. Presi coraggio e cercando di essere quanto più naturale possibile aprii l’armadio per tirare fuori il pigiama. Lo poggiai sul letto… Paolo aveva preso a sbottonarsi il jeans… io presi a sbottonarmi la camicetta. Avevo forse la testa innaturalmente bassa ma mi sforzavo di non guardare lo schermo del pc per non farmi sgamare. Ero ormai a sfilarmi la camicia e rimanere in reggiseno. Con la coda dell’occhio vidi Paolo cominciare a masturbarsi… lentamente…come in attesa del momento clou. Lo guardai con occhi da tigre….e glielo fissai…so che gli piaceva. Presi a sfilarmi la gonna, lentamente. Poi tolsi i tacchi massaggiandomi un po i piedi doloranti. Diedi una sbirciata allo schermo. C’era Giulio a mezzo busto, non ne vedevo il volto se non per il mento. Aveva le mani sotto la scrivania e il movimento del braccio era inequivocabile. Mi allontanai un secondo dal letto e dall’inquadratura. Feci un gestaccio a Paolo e uno “stronzo” scandito solo con le labbra come a fargli capire che lo stavo facendo controvoglia …ma la cosa era ovviamente falsa e lui lo sapeva. Poi indicai il pc e sempre in silenzio gli feci il gesto della sega ridendo… Lui prese a segarsi con ancora piu vigore allora, mi riavvicinai al pc e con una scusa poggiai il cell sulla scrivania in modo che vedesse le mie tettone da molto molto vicino. Poi tornai all’armadio di spalle…mostrandogli anche il culo in perizoma. “servizio completo” pensai divertita. Di spalle mi slacciai il reggiseno e lo poggiai sul letto. Aveva la visuale delle mia schiena nuda e dei seni che enormi fanno capolino inevitabilmente ai lati. Girai il volto verso Paolo che ora se lo menava come una furia. Incredibile come sapere che il suo amico mi stesse per vedere le tette lo arrapava in quel modo. Questo eccitava incredibilmente di conseguenza anche me. Mi girai e mi mostrai tette al vento. Avevo i capezzoli duri per l’eccitazione…credo sicuramente graditi alla vista maschile. Sbirciai ancora il pc. Stavolta non c’erano dubbi… scorgevo la cappella di Giulio fare capolino sulla scrivania. Anche lui sembrava tarantolato da come muoveva forsennatamente quella mano sull’asta. Io a mia volta mi sarei toccata indecentemente…ma ceravo di far apparire tutto casuale. Mi abbassai un paio di volte strategicamente per aprire alcuni cassettoni in basso e mostrare le tettone penzoloni come piacciono a Paolo…evidentemente fu il colpo di grazia perchè lo vidi eruttare sul pavimento. Sembrava una fontana zampillare senza fine. Rimasi a bocca aperta per la quantità dei fiotti di sborra che vidi e quasi mi incazzai perche quando fa l’amore con me non ne ho mai visti cosi tanti! L’eccitazione mentale è un arma potentissima… uno sguardo al pc e anche il suo amico guardone era in piena fase orgasmo….lui gli schizzi li coprì alla buona con le mani per evitare di impiastricciare tutto…. ma anche la sua fu una sborrata coi fiocchi…

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