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Storie in famiglia 6

Storie in famiglia 6

Da quando Holly ha vinto la guerra ingaggiata con suo nipote Erick è trascorso quasi un anno. La cognata Janet è al nono mese di gravidanza. Mancano pochi giorni al parto. Il padre del bambino che porta in grembo è il marito di Holly. Geoffry dopo aver ingravidato Janet si è trasferito nell’appartamento della suocera. Il figlio nato dal loro rapporto è venuto a stare con la madre. Yvonne ha lasciato libero suo nipote Robby di fare ritorno nella casa materna. Il vuoto lasciato dal nipote è stato occupato da suo genero. Erick è ritornato ad occuparsi del corpo della madre reso più attraente dalla gravidanza. Serghej, il marito di Janet, chiamato dalla moglie ha fatto ritorno a casa. Ha trovato il suo posto nel letto occupato dal figlio. Hanno discusso della situazione venuta a crearsi e di comune accordo, così come Janet ha previsto, decidono di far costruire un letto più grande dove è possibile stare comodamente in tre: la donna, il marito ed il figlio-amante. Nel frattempo Serghej trova ospitalità nel letto dell’amante: sua sorella Holly che, tenuto conto delle condizioni fisiche in cui suo figlio è ridotto dopo la lunga permanenza nel letto della nonna, è ben lieta di accogliere suo fratello nella camera da letto. Di giorno dedica le sue attenzioni al recupero delle forze di suo figlio e di notte soddisfa la sue voglie sessuali facendosi cavalcare forsennatamente da suo fratello. Il tempo passa. Janet partorisce una bella bambina. Yvonne, nonostante l’età, è nuovamente gravida. Serghej è tornato nel proprio appartamento. Insieme al figlio giocano con il corpo di Janet che si dona con grande soddisfazione alle voglie dei due uomini. Robby il figlio di Holly recupera, grazie alle cure amorevoli della madre e grazie alla forzata astinenza sessuale, le proprie forze. Il suo fallo è tornato ad indurirsi. Holly sorveglia con malcelato interesse il recupero del figlio. Ogni notte si reca nella stanza di Robby e si siede in poltrona con gli occhi fissi su un punto del corpo del ragazzo in attesa di qualche segno di ripresa. Il segnale arriva. Un mattino Holly va dal figlio a portargli la colazione a letto. Il ragazzo sta ancora dormendo. Holly poggia il vassoio sul comodino e va ad aprire la finestra/balcone. La luce entra nella stanza. Holly ritorna verso il letto e vede. Il figlio sta dormendo nudo. È disteso sulla schiena. Il suo sguardo è attratto dal pennone che dal basso ventre del figlio si inalbera verso il cielo. Un palo lungo almeno 20 cm. e con un diametro di 3 cm. e con un glande lucido e splendente è quanto di più bello abbia visto circolare in quella casa ed appartiene a suo figlio. Un cazzo di quelle dimensioni non l’ha mai visto. Ne suo marito, ne suo fratello e tantomeno suo nipote Erick l’hanno cosi lungo e così grosso. Ecco spiegato il motivo per cui sua madre non lasciava che suo nipote tornasse da lei. Al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Prende la poltrona e l’avvicina al letto. Ci si siede e si ferma a guardare la meraviglia delle meraviglie: il cazzo di suo figlio. Pensieri perversi le turbinano nella mente. Una mano si infilla nello spacco della camicia e si sofferma su una mammella. L’accarezza. Con due dita aggancia un capezzolo e lo strizza. Un mugolio le esce dalle labbra. L’altra mano è scivolata fra le sue gambe e con le dita si picchietta il clitoride. È talmente presa dai pensieri osceni che non si accorge che il figlio si è svegliato. Robby non è per niente infastidito dalla presenza della madre. Ne tantomeno gli da fastidio il fatto che sua madre si stia masturbando. Sua nonna Yvonne lo faceva spesso in sua presenza. A lui piaceva vedere la nonna mentre si masturbava. Si eccitava. La stessa cosa gli accade vedendo sua madre che con una mano si tortura un capezzolo e con l’altra si sgrilletta il clitoride. Un urlo liberatorio gli dice che sua madre sta avendo un orgasmo e sta godendo. È un urlo che lo eccita al punto tale da fargli indurire il cazzo fino ad avere la sensazione che stia per scoppiare. Si alza e si avvicina alla madre. Prende il cazzo con una mano e lo avvicina alla bocca della donna. Holly istintivamente dischiude la labbra e il glande vi si intrufola fra loro. Le viene naturale leccare e succhiare la poderosa verga di calda carne. Robby afferra la testa della madre con le mani e la blocca contro il suo pube. Holly avviluppa il glande con la lingua e lo lecca mentre la sue labbra mungono il favoloso cazzo del figlio. Robby sente il piacere invadere il corpo cavernoso. Lo sente scorrere verso la cima del glande ed esplodere nella bocca della madre la quale ingoia tutta la lava che il vulcano del figlio sta eruttando nella sua bocca. L’eruzione si estingue. Il ragazzo si distende sul letto, Il cazzo perde la sua boria e si affloscia. Holly ritorna sulla terra. Avverte il sapore dello sperma impiastricciarle la bocca. Guarda il figlio e nota che il palo si è afflosciato. “Cosa è successo?” “Quello che ho sempre desiderato. Ho goduto nella tua bocca.” ”Oh dio. Ti ho fatto un pompino?” “No, mamma. Non credo proprio che quello sia stato un pompino. Se cosi fosse ne resterei deluso. No. Hai solo bevuto il mio sperma.” Indicando il fallo afflosciato. “Che fine ha fatto il tuo attrezzo?” “Sta riposando.” “Lo sa che deve trasformarsi in idrante? Deve spegnere il fuoco che divampa nella mia vagina. Lo sa che deve trasformarsi in un ariete? Deve sfondare le mura della mia fortezza. Lo sa che la mia micina vuole ospitarlo per un periodo indefinito nella sua casa?” “Mamma lo sai che sto aspettando questi momenti già da quando ho cominciato a fantasticare sul sesso? Lo sai che sei l’incubo dei miei sogni notturni? Lo sai che le mie prime polluzioni notturne erano a te dedicate? Lo sai che ti amo e voglio stare sempre con te? Dormire nel tuo letto. Essere il tuo amante? Mamma, voglio fecondarti; voglio ingravidarti.” Holly non si aspetta questa dichiarazione d’amore da parte del figlio. Si fa prendere dal panico. “Non ho capito. Ripeti le ultime parole.” “Hai sentito bene. Voglio che tu partorisca un figlio mio.” Robby, suo figlio, vuole inseminarla. È decisamente impazzito. Una cosa è farsi chiavare e un’altra è dargli un figlio. Stare con sua nonna lo ha fatto uscire di senno. “Non si può. Noi possiamo amarci all’infinito ma io e te non possiamo mettere al mondo dei bambini. Non ne faccio una questione morale. Lo dico perché è geneticamente sbagliato. Se non ci fossero conseguenze mi farei ingravidare. Per favore, amore mio, scaccia questo assurdo pensiero dalla tua mente. Prendi pure il mio corpo. Possiedimi. Chiavami. Ma non chiedermi di essere la tua scrofa. Niente figli.” Cosa sta succedendo? Il cucciolo d’uomo vuole che la donna di suo padre ovvero sua madre gli dia un figlio. Cosa deve fare per distogliere la mente del figlio da quell’assurdo pensiero. “Vuoi un figlio? L’unica donna in questa villa che può dartelo è tua zia Janet. Chiedilo a lei. Ha da poco partorito un figlio di tuo padre. Vedrai che sarà contenta di farsi nuovamente ingravidare.” “Mamma il figlio voglio farlo con la donna che amo e quella sei tu.” Che pasticcio. Ha penato per averlo con lei ed ora corre il rischio di perderlo di nuovo per una gravidanza. Ha creduto che il figlio volesse solo possederla. Chiavarla. Ma mai avrebbe pensato che si spingesse fino al punto di chiederle di fargli un figlio. Quella assurda richiesta l’ha gettata nello sconforto più assoluto. Ha bisogno di parlarne con qualcuno. Le vengono in mente due sue amiche: Una psicologa ed una ginecologa. Esce dalla stanza di Robby e va nella sua stanza. Si chiude dentro. Prende il telefono e compone il primo numero. Poi chiama anche il secondo numero. Ha parlato con entrambe ed ha fissato per il fine settimana, a casa della ginecologa, un incontro a tre. Il sabato mattina si reca all’appuntamento con le amiche. È la prima ad arrivare a casa della ginecologa. “Ciao Holly. Ti trovo in perfetta forma. Sei sempre più bella. Spero che ti tratterrai a tenermi compagnia.” L’amica le da un bacio sulle labbra e l’abbraccia stringendola forte. Cinque minuti ed ecco che anche la psicologa è ad abbracciare la bella Holly. “È trascorso molto tempo dall’ultima volta che sei venuta a farmi visita. A che dobbiamo questa chiamata?” Holly le guarda. Sono le sue più care amiche. Tra loro non ci sono segreti. Ognuna di loro conosce vita, morte e miracoli delle altre. Hanno in comune molte cose tranne una. L’unica ad essere sposata è Holly. Le altre due sono libere. Non hanno legami tranne quelli con i figli di cui non ne conoscono la paternità. Tutte e tre sono bisex. Piacciono agli uomini come alle donne. Fra loro tre ci sono stati e ci sono ancora anche legami omosessuali. Le tre donne sono state compagne di letto. Anche se i loro incontri amorosi durano ancora raramente si vedono. “Ragazze, mi trovo in un grosso pasticcio. Sono innamorata.” Le due amiche la guardano e poi si guardano. È la psicologa a parlare. “Ci hai chiesto di incontrarci per dirci che sei innamorata? Questo sta ad indicare che l’uomo in questione non appartiene alla ristretta cerchia familiare. Da quel che sappiamo gli uomini di famiglia sono assidui frequentatori del tuo talamo. Tuo marito e tuo fratello fanno a gara per depositare il loro cazzo nella tua vagina. Tu ne sei soddisfatta. Perché ti vuoi imbarcare in una nuova storia. E chi è questo stallone che ha attirato le tue attenzioni su di se?” “Sappiate che gli uomini di famiglia sono diventati tre. Oltre i due di cui già sapete se ne aggiunto un terzo: mio nipote.” È il turno della ginecologa. “Tuo nipote? Il figlio di tuo fratello. Ma è un ragazzo. Ti sei portata a letto Erick? Lo hai scopato. Scusa se te lo dico: sei diventata una puttana. È di lui che sei innamorata?” “Ti prego di non offendere. No. Non è di Erick che sono innamorata ma di suo cugino, mio figlio Robby.” Le due la guardano a bocca aperta. “Tu ami tuo figlio? Tu che hai sempre detto che non avresti mai fatto sesso con un tuo figlio vai ad innamorarti proprio di Robby.” “Riconosco di aver avuto torto. Come mia madre che si fa chiavare da mio fratello, anch’io desidero farmi cavalcare da mio figlio.” “Vuoi dire che non lo hai ancora chiavato?” “No. Ha solo scaricato il suo squisito sperma nella mia gola.” “Gli hai fatto un pompino?” “No. Ha messo il suo cazzo nella mia bocca ed ha goduto.” “Deve essere un vero maiale.” “Lo ha addestrato sua nonna, mia madre.” “Tua madre ti ha preceduto e gli ha fatto da maestra. Brava Yvonne. Merita un encomio solenne. Ancora non ci hai detto la vera ragione per cui ci hai convocate. Sono sicura che non è l’amore per tuo figlio che ti ha spinto a chiamarci.” Holly le fissa negli occhi. “Vuole un figlio.” “Chi vuole un figlio?” “Robby vuole fecondarmi. Vuole ingravidarmi. Ha detto che solo concependo un figlio suo gli do la dimostrazione di amarlo veramente. Ecco perché vi ho chiamate. Cosa devo fare?” Le due amiche le si avvicinano. La psicologa è la prima a parlare. “Poverina. Sei in un bel pasticcio.” La ginecologa le dice di non farne un dramma. “Continua a prendere la pillola. Portalo a letto. Digli che hai bisogno di riflettere sulla sua richiesta. Mentre rifletti ti fai chiavare. E poi…” “Poi verrà pure il momento che dovrò dargli una risposta.” La ginecologa la prende per mano e la invita a seguirla. La psicologa le sta dietro. Raggiungono una stanza. La porta viene aperta ed entrano. Nella camera ci sono un ragazzo di circa 20 anni; una ragazza di 18 anni ed una bambina di due anni. I tre sono tutti figli della ginecologa la quale si china sulla bambina e la prende in braccio. “Questa è il poi.” E indicando suo figlio “e questo è suo padre.” Holly la guarda con aria sconvolta. Esce dalla stanza e ritorna nel salone. La psicologa e la ginecologa con la bambina in braccio la seguono. “Hai partorito una figlia che è frutto del rapporto che hai con tuo figlio. Ti sei fatta ingravidare dal tuo primogenito? L’hai tenuto nascosto anche a noi due. Perché?” “L’unica a non saperlo eri tu. Non te l’ho detto perché sapevo in anticipo le tue reazioni. Eppoi non sono l’unica a trovarsi in questa situazione.” Holly sposta i suoi occhi sulla psicologa la quale tende una mano verso il viso dell’amica e l’accarezza. “Amore. Sono nella stessa condizione. Anch’io ho una figlia avuta con il mio primogenito e sono contenta.” Holly è sconvolta. Le sue compagne di letto si sono accoppiate come bestie con i rispettivi figli e dall’accoppiamento sono nati due bambini. È questa la sorte che le spetta se si fa chiavare da suo figlio? Anche lei sarà come se fosse una cagna che soggiace alle voglie del maschio. Con la mente in subbuglio Holly raccoglie la sua borsa e va via. Rientra a casa e si dirige in camera sua. Si spoglia lasciando solo il reggiseno e le mutande di pizzo nero. Si distende sul letto e chiude gli occhi. Immagini da film hard le si proiettano nella mente. Si vede lei stessa in posizione carponi e il figlio che le è dietro disteso sulla sua schiena con le mani ancorate alle sue tette. Si vede nuda con il pancione cresciuto a dismisura e il figlio che la monta standogli dietro. Si vede con un bambino fra le braccia che sta succhiando latte dalle sue mammelle mentre Robby la guarda. Mentre le scene si susseguono uno dietro l’altra avverte una presenza ad un lato del letto. Apre gli occhi e lo vede. È Robby. È nudo. La sua figura la sovrasta. “Mamma sei bellissima.” La sta guardando con occhi carichi di desiderio. “Mamma mi faresti un pompino. Di quelli con la P maiuscola.” Solo allora si accorge che il cazzo del figlio si erge imperioso e punta verso di lei. L’oggetto dei suoi desideri, l’incubo dei suoi sogni è lì davanti ai suoi occhi e le sta parlando. Vuole essere baciato; leccato; succhiato. Holly si sbottona il reggiseno e le sue bellissime tette esplodono balzando sotto gli occhi avidi del figlio. “Stenditi.” Il ragazzo prende posto sul letto. La madre si porta fra le gambe del figlio e gliele fa allargare. Circonda il cazzo del giovane puledro con le sue mammelle e lo massaggia. “Mamma è bellissimo quello che mi stai facendo.” Lei non risponde. Continua a massaggiare quel grosso fallo con le sue tette per diversi minuti. Poi smette. Con la mano avvolge il giovane fallo e lo stringe. China la testa verso il luccicante glande e lo bacia. Robby geme. La madre tira fuori la lingua e la fa vibrare sopra ed intorno a quel grosso glande. Le papille della lingua lo sentono pulsare. Senza staccare la lingua dalla superficie del favoloso oggetto scende leccando l’intera asta. Giunge sui testicoli. Sono gonfi e bollenti. Li lecca. Apre la bocca e con le labbra li circonda. Li succhia. Il figlio mugola di piacere. Sostituisce la bocca con il palmo di una mano. Leccando risale lungo la verga. Fa scorrere la lingua più volte sulla superficie del cazzo. Ritorna sul glande. Con la punta della lingua solletica il prepuzio. Dischiude le labbra ed il grosso glande sparisce nella bocca materna. Robby ha un sussulto. Sente la lingua della madre avviluppare il suo glande. Gli piace. Lancia un lungo ululato. Deve fare un grosso sforzo per non sollevare il bacino e affondare il cazzo nella gola della madre. A farlo scivolare verso la profondità della sua gola ci pensa la madre. Holly incomincia a farsi penetrare la bocca. Lo fa lentamente. Il cazzo di Robby scivola nella bocca della madre che lo riceve facendo lavorare la sua lingua che lecca veloce la lunga asta di carne. Le labbra di Holly toccano il pube del figlio. Gli ispidi peli che formano la corona che circonda la base del fallo le solleticano il naso. Il cazzo del figlio, 20 cm di dura carne, è interamente affondato nella sua bocca. Il glande ha raggiunto la trachea. Lei stessa è sorpresa della capacità di ricezione della sua bocca. Pochi secondi di sosta e poi riprende a far indietreggiare lentamente la bocca senza smettere di far vorticare la lingua intorno al glande. Quando le labbra incontrano il prepuzio Holly riprende a far scorrere la bocca di nuovo verso la radice del cazzo. L’operazione si ripete per diverse volte. Ad ogni su e giù gli ululati di Robby si fanno sempre più intensi è più ravvicinati. Holly capisce che il figlio sta per avere il suo momento di godimento. Il ragazzo sente salire lungo il condotto uretrale il suo piacere che culmina in una esplosione di sperma che fuoriuscendo come lava da un vulcano raggiunge la gola di Holly. Uno, due, tre, quattro potenti bordate di denso sperma vengono sparate nella gola materna che si premunisce di convogliarle nel proprio stomaco. Quando è sicura che il cazzo del figlio non ha più il denso liquido da farle bere Holly si solleva e si siede a cavalcioni del figlio. Poggia le mani sul petto del ragazzo e aspetta. Robby apre gli occhi e guarda sua madre. Holly vede negli occhi del figlio il compiacimento per quello che ha ricevuto. “Mamma, sei stata fantastica. Hai succhiato il mio cazzo come nessun’altra ha mai fatto. Hai superato tua madre che pure è una maestra nell’arte del succhiare cazzi.” Holly è soddisfatta. “Sono contenta che ti sia piaciuto. Non credi che meriti un premio.” “Cosa vuoi che ti dia?” “Perché non mi ripaghi della stessa moneta. La mia micina vorrebbe essere baciata e leccata.” “Non sia mai detto che non faccia godere mia madre. Dai scendi dalla mia pancia ed allarga le cosce che voglio mangiartela la tua fighetta.” Holly si sfila le mutandine; poggia la schiena contro la spalliera del letto; allarga le cosce a 160°; tira su le gambe contro il suo corpo; poggia le dita sulle grandi labbra e facendo pressione le allarga mettendo in mostra le parti nascoste della sua polposa vagina. “Il piatto è servito. Puoi mangiare. Spero che ti piaccia.” Robby resta affascinato dalla bellezza della figa materna. “Mamma, è stupenda. Hai una pucchiacca grossa, rosea e luccicante.” Si mette carponi fra le cosce della madre. Passa le braccia sotto i glutei e ancora le mani alle bianche natiche. Fionda la testa sull’organo da cui ha avuto origine il suo essere uomo. La sua bocca entra in contatto con le grandi labbra. Le morde. I peli che fanno da corona alla superba vagina gli entrano nel bocca. L’odore di fregna in calore gli penetra nel naso. Lo inebria. Continua a mordere. La madre geme. “Figliolo da quant’è che non mangi?” Robby smette di mordere e incomincia a leccare. La sua lingua spazia sulla intera superficie vaginale della madre. La punta della lingua incontra le piccole labbra che fanno da ali all’orifizio vaginale. Le circonda con le labbra e dopo aver fatto guizzare la punta della lingua su quelle gonfie e pulsanti ali di farfalla incomincia a succhiarle. Holly ha un brivido. Le piace quello che il figlio sta facendo alla sua sorca. Il sangue che le circola nelle vene aumenta di velocità. Il ragazzo penetra l’orifizio vaginale con la lingua e spazia sulle rosee pareti leccandole e lappando le secrezioni vaginali che, abbondanti, colano verso la sua bocca. Ai brividi che le percorrono il corpo Holly vi aggiunge anche dei tremiti e nitriti di piacere. La donna ha un primo orgasmo. L’esplorazione dell’organo genitale materno prosegue instancabile. Le sue labbra incontrano il clitoride che è del tutto fuoriuscito dal suo nascondiglio. Il glande clitorideo viene circondato dalle labbra di Robby. Prima lo titilla con la punta della lingua poi lo lecca. La donna solleva il bacino. Il figlio smette di leccare e comincia a succhiare l’inturgidito clitoride. Sta facendo un pompino a sua madre. La donna si dimena sul letto in preda a forti convulsioni. Un secondo orgasmo la invade. Questo è accompagnato dalla fuoriuscita dall’uretra materna di liquido denso e cremoso. Holly sta godendo. Robby lappa il nettare materno e lo ingoia. Lo trova squisito e gradevole al palato. Quando l’ape regina smette di produrre miele Robby si solleva e si distende sul corpo della madre. Non deve darle tregua. La sua verga punta dritto verso l’orifizio vaginale. Il grosso glande è fra le grandi labbra. Una spinta del bacino e l’ariete si apre la strada verso l’interno. Favorito dalle secrezioni vaginali il cazzo di Robby scivola nel ventre della madre. Il grosso glande incontra il collo dell’utero e la spinta si ferma. Durante la penetrazione Holly lancia lunghi ululati. Suo figlio è entrato nel suo corpo. La sta chiavando. Non avrebbe mai creduto di arrivare a farsi chiavare dal proprio figlio. Il DNA ereditato da sua madre Yvonne ha favorito l’incontro tra la propria figa ed il cazzo del figlio. Solleva le gambe e le porta dietro la schiena del figlio circondandolo in un forte abbraccio. Il sogno finalmente si sta realizzando. Nessun dubbio le attraversa la mente. Sa che sta avendo un rapporto i****tuoso. Ma non è forse i****tuoso anche il rapporto che da anni ha con il fratello? Lo ha cercato; lo ha voluto. Lei vuole possedere suo figlio come uomo. Ci è riuscita. Con una spinta i due corpi rotolano sul letto e si fermano solo quando Robby si ritrova disteso di schiena e la madre gli è a cavalcioni con il cazzo saldamente piantato nel suo ventre. I muscoli vaginali di Holly avvolgono il cazzo del figlio in un caldo e piacevole abbraccio. Spetta a lei cavalcarlo. Poggia le mani sul torace del figlio e da inizio ad un lento galoppo. Le sue mammelle schiaffeggiano il viso di Robby che non se le lascia sfuggire. Riesce ad afferrare, uno per volta, i grossi capezzoli ed a succhiarli. Le unghia di Holly affondano nei muscoli pettorali di Robby. I grosso globi d’alabastro sono due campane in movimento continuo. La donna, ad ogni sgroppata, lancia possenti nitriti imitata dal figlio che emette suoni di cui non si capisce a quali a****li paragonarli. Di sicuro appartengono all’a****le uomo. Il galoppo gradualmente aumenta l’andatura fino a diventare sfrenato. Il corpo di Holly incomincia a tremare. L’orgasmo sta salendo verso il cervello. Lo invade. La sconvolge. Urla. Gode. Viene. Allo stesso istante il figlio eiacula nel ventre materno. Lei sente il caldo sperma del figlio inondarle la vagina e schiacciarsi contro il suo utero. Arriva la quiete. I due si guardano negli occhi. Sorridono. Non serve parlare per dirsi che si amano. Da quel giorno madre e figlio non smetteranno più di amarsi. Robby si trasferisce nella camera da letto della madre e insieme si lanciano in furiose galoppate. La mente di Holly raggiunge la tranquillità psicologica. Le notti non sono più prede di sogni carichi di sesso. Dorme tranquilla sapendo che il figlio è sempre pronto a soddisfare i sui istinti a****leschi.

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