La sorpresa che mi fece il mio padrone
Mi trovavo vicino pisa per ragioni di lavoro. Una noiosa trasferta di qualche giorno. Noiosa, fino a quando ricevetti un messaggio dal mio padrone, che mi ordinava di recarmi in un negozio di cinesi e comprare autoreggenti, perizoma e reggicalze rossi, leggins molto aderenti bianchi e finita la giornata di lavoro avrei dovuto andare a lucca, indossando questi indumenti e fare jogging sulle mura fino a nuovo ordine. Il cuore mi batteva a mille sia dall’eccitazione sia dalla paura. Avrei voluto rifiutare ma questo mix di sensazioni era troppo forte. Così finita la giornata lavorativa, trovai un superstore cinese dove acquistare quanto richiesto, tornai in albergo ed indossai la lingerie, i miei pantaloni della tuta e una tshirt. In un sacchetto di plastica misi i leggins e iniziai a guidare verso lucca. Era quasi l’imbrunire, quindi potevo contare sull’oscurità per non dare nell’occhio, ero terrorizzato di incontrare qualcuno che mi conoscesse. In un piccola piazzola a bordo strada, prima di entrare in città mi fermai e rapidamente misi la mia tuta nel sacchetto ed indossai i leggins. Sentire il pizzo e il tessuto dei leggins strusciare sulla mia pelle mi faceva bagnare completamente, davanti e dietro. Parcheggia vicino le mura e, come da disposizioni ricevute, salii sulle mura ed iniziai a fare jogging. Come potete immaginare, chiunque poteva notare che indossavo pantaloni e lingerie da donna ed il rossore sul mio viso non era dovuto allo sforzo nella corsa ma anche ala vergogna. Mi sembrava tutti mi stessero fissando. Dopo un po’ lasciai cadere queste sensazioni e mi concentrai solo sull’esercizio fisico fino a quando dovetti fermarmi per allacciarmi una scarpa. Mentre ero accucciato, mi resi conto che il perizoma spuntava, ma non feci in tempo a rialzarmi che sentii dei passi vicino a me. Gira la faccia e vidi un vecchietto di circa 75 anni. Tirai un sospiro di sollievo convito di aver scampato un pericolo fino a quando sentii queste parole “eccoti qui puttanella è un’ora che ti do la caccia. Lamberto (il mio padrone) mi ha detto che avrei potuto fare di te ciò che voglio se ti avessi trovata”. Mi ritrovai terrorizzato e paralizzato dalla paura, questo innocuo vecchietto, di colpo, ai miei occhi appariva come un orco ed io ero incapace di reagire. Approfittando di questa mia incertezza, il vecchio mi prese per un braccio e mi disse di seguirlo alla sua macchina. Mi aprì la portiera del passeggero e immediatamente notai un plug appoggiato sul sedile. Non feci in tempo a pensare che perentorio mi disse “ovviamente devi sederti lì sopra. e senza lubrificare”. cazzo, cercai di abbassarmi i pantaloni in maniera discreta e iniziai l’operazione di inserimento. Fu estremamente doloroso e difficile, senza alcun tipo di lubrificazione. Accertatosi che il plug fosse al caldo nella mia micetta anale si mise alla guida dicendomi di non proferire parola e semplicemente di eseguire i suoi ordini. Il primo fu togliermi i leggins e restare in perizoma, autoreggenti e reggicalze. Eseguii. Ogni volta che superavamo un camion lui suonava per fare in modo che mi notassero. Dopo circa una mezz’ora di strada o forse qualcosina in più arrivammo a marina di vecchiano. Ero un po’ più tranquillo perché faceva buio. Si fermò in un posteggio e mi disse di scendere. Appena sceso mi fece levare la maglietta ed indossare un baby doll rosso e dei sandali col tacco. Facevo fatica a mantenere l’equilibrio a causa dei tacchi e del plug, così mi prese per mano e ci dirigemmo su un sentiero che porta alla spiaggia. Appena coperti dalla vista del parcheggio, ci fermammo e mi fece appoggiare il bacino ad una staccionata, costringendomi a piegarmi in avanti. Mi legò mani e caviglie a questi pali di legno e mi resi conto di avere sia la mia micetta, sia la bocca senza alcuna difesa, alla mercé di chiunque fosse passato di lì. Si mise davanti al mio viso, si sbottonò i pantaloni e mi puntò il suo cazzo, non eccessivamente grosso sulle labbra. In quella posizione non tentai nemmeno un minimo di resistenza e lo inghiottii dentro la mia bocca. Iniziai a sentire il fuoco dentro, un’eccitazione sovrumana e il suo cazzo lentamente diventare sempre più grande e duro. Nel frattempo iniziarono ad arrivare altre persone ma io non riuscivo nemmeno a vedere quante fossero, perché verso il sentiero c’era la mia fichetta anale. Sentii qualcosa accarezzarmi il sederino una mano che tirò fuori il plug sostituendolo con delle dita. Mammamia, la troia dentro di me si stava risvegliando e per quanto limitato nei movimenti cercai di spingere ritmicamente il mio culo verso le dita. Sentii il rumore dell’apertura di un preservativo, e in meno di un secondo le dita vennero sostituite da un vigoroso cazzo. I miei movimenti di culo aumentarono sempre di più cercando di agevolare la scopata e nel frattempo il mio cazzetto colava di liquido. Il cazzo del mio temporaneo padrone era sempre più bagnato e mi resi conto che stava per esplodere quando con le mani mi schiacciò la testa contro il suo bacino fino a quando con un grugnito a****lesco mi schizzò sul palato ed in gola. Fu una bevuta coi fiocchi. Si staccò, si ricompose e si spostò dietro di me, allargandomi le chiappe con le mani per agevolare la scopata. Era divino sentirmi violata e sentire i coglioni dello sconosciuto sbattere contro le mie chiappe ad ogni colpo. I colpi divennero sempre più veloci fino a quando gridando, lo stallone riempì il preservativo. A quel punto, il vecchietto mi chiese “ne hai abbastanza o vuoi continuare? tieni conto che se continui dovrai ubbidire ad ogni mio ordinerà che il più umiliante”. Ero troppo eccitata anche solo per pensare di dire no e dissi immediatamente “sì accetto tutto”. Non riuscii a finire la frase che il preservativo mi venne svuotato sulla testa e mi venne proibito di pulirmi. Sentivo la sbarra colare sulla mia faccia e sul mio collo con quell’odore inconfondibile. Mi liberò mani e caviglie e prendendomi per mano mi riportò verso il parcheggio aiutandomi a camminare. contrariamente a prima c’erano parecchie macchine posteggiate con uomini a bordo, che appena mi videro ghignarono. Immaginate, uno stimato professionista, in un luogo di car sex, indossando semplicemente un baby doll, perizoma, reggicalze e autoreggenti rosse sculettando sui tacchi…
Mi venne ordinato di spompinare tutti i presenti nel parcheggio (sette) ma loro non potevano venirmi in bocca, dovevano tassativamente venirmi in faccia e sulla testa. Al settimo uomo spompinato avevo le mascelle doloranti, puzzavo come un cagna ed ero completamente coperto di sborra. Quando questo ragazzo venne mi sdraiai stremato sull’asfalto e il vecchietto tirandosi fuori il cazzo mi pisciò addosso. Mi venne impedito di cambiarmi e persino di sedermi sul sedile del passeggero. Mi fece quindi entrare nel bagagliaio perché una cagna così in calore doveva stare al posto dei cani. Mi riportò a lucca a prendere la mia macchina ma pur implorandolo di farmi cambiare prima di arrivare, mi costrinse a rimettere i miei vestiti maschili all’aperto, di fianco alla mia macchina s**tenando le risate e le clacsonate delle persone che passavano vicino e mi vedevano.