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Le mie storie (96) 1ª parte
Ho passato dicembre a riflettere su me stessa, a chiacchierare con Carmine di tanto in tanto al cellulare, a vedermi con Lorenzo qualche volta a casa sua altre a casa mia, a rifiutare inviti a cena da vecchi e nuovi amici. Intanto fra una cosa e l’altra è arrivato il momento delle vacanze di Natale. Venerdì 21 allo studio nel pomeriggio ognuno di noi porta qualcosa per festeggiare. Tra panettoni, pandori, spumante, struffoli e tanti altri dolci brindiamo non prima di aver ascoltato il discorso del grande capo (ogni anno sembra una scena fantozziana). Saranno state le cinque del pomeriggio quando dopo aver liberato la sala Riunioni, ci siamo messi a ballare tutti quanti un po’ brilli. Nel caos generale Lorenzo mi porta nel bagno, proviamo ad aprire una delle due porte ma era chiusa; sentiti degli strani rumori… Abbiamo capito di cosa si trattasse, anche se non abbiamo individuato chi fossero i due. Ci spostiamo di fianco ed una volta entrati il mio vestito azzurro lungo fin quasi le caviglie incomincia a salire su, sempre più su fino alle mutandine. Il tempo di tirarle giù che ho una gamba sollevata e l’uccello di Lorenzo dentro di me. La posizione è piuttosto scomoda così mi prende anche l’altra gamba e con l’aiuto del muro mi aggrappo a lui. Godo quasi subito, mentre lui continua a spingermelo dentro fin quando mi dice che sta per venire ed allora glielo faccio tirare fuori e dopo averlo girato sul fianco, con le mani lo aiuto a venire nel gabinetto. Il tempo di un bacio appassionato che mi rendo conto di essere incredibilmente in ritardo per la stazione dove devo andare a prendere tutta la famiglia di mio fratello. Abbasso il vestito, metto le mutandine in tasca e dopo aver salutato a destra e a sinistra un po’ tutti, corro in macchina.
Fortunatamente il tragitto non è poi tanto lungo, e nonostante i treni veloci, le ferrovie italiane come al solito mi danno una mano facendomi arrivare in tempo. Mio fratello, sua moglie, Giacomo, la zia lina e sua figlia Chiara; 1 dopo l’altro mi vengono incontro fuori dalla stazione con i bagagli al seguito, e dopo i saluti di rito, mio fratello si impossessa della mia macchina mettendosi alla guida, con la moglie di fianco ed io, Lina Giacomo e chiara indietro stretti come sardine. Mio nipote (che non vedevo praticamente dall’estate), ancora più alto, con dei baffetti ridicoli ma con il sorriso disarmante, intima alla cugina di sederglisi sulle gambe in modo da essere più larghi, lei acconsente e finalmente partiamo alla volta di casa. Prima di tutto annuncio agli ospiti che le 2 donne e il nipote dormiranno a casa mia mentre “la coppia” sarà ospite dei miei in modo da poter dare la possibilità a mia madre di sfogarsi anche un po’ con l’altro figlio. Un po’ di chiacchiere sul menu di Natale, altre sull’organizzazione dei giorni prima della vigilia per chi deve ancora fare i regali e casualmente il mio sguardo cade di fianco (io ero seduta in mezzo) dove la mano di Giacomo accarezza furtivamente l’interno coscia di Chiara. Chiudo gli occhi e inevitabilmente il pensiero ritorna all’estate e ai giorni che mi hanno vista molto spesso nelle vesti di spiona, intenta a scoprire le marachelle di mio nipote insieme alle sue “parenti”. Parcheggiata la macchina, prima di scendere, Lina mi si avvicina all’orecchio e dopo avermi messo in mano le mutandine, che evidentemente dovevano essermi cadute in macchina, mi anticipa che sapendo della fine della mia storia con Carmine, devo raccontarle il motivo di questi slip “fuori posto”. Sorrido e le prometto i dettagli con calma.
Arrivati a casa faccio sistemare mamma e figlia nella camera degli ospiti e mi chiedo se sia ancora opportuno far dormire Giacomo vicino a me nel lettone, come succede sempre. Per la 1ª volta mi trovo in leggera difficoltà, dopo tutto nel giro di 1 anno da ragazzino è diventato praticamente 1 uomo, e nonostante, chiaramente non ci sia nessun problema, visto l’ormone impazzito che si ritrova, non vorrei creare situazioni strane. Dopo averci pensato un po’ però, decido di cedergli l’altra metà del mio letto, dopo tutto, per la confidenza che abbiamo, sa benissimo che certe libertà non deve neanche pensarle. Mentre il nipotino è dai nonni a farsi coccolare un po’ e chiara è in bagno a farsi la doccia, io vado in camera a fare 4 chiacchiere con Lina che mentre disfa la valigia mi mostra tutti i vestiti che si è portata e tutta 1 serie di completini intimi che mi fanno capire che ha intenzione di rimanere a lungo a Napoli. Infatti con molta discrezione mi chiede se ci sono problemi a restare in dopo Capodanno, io le rispondo felice che possono restare quanto vogliono. Dopo tutto un po’ di gente in casa non può farmi del bene. Le racconto del litigio con Carmine e dello strano rapporto con Lorenzo, lei mi dice tra il serio e lo scherzo che non fa sesso da settembre e quindi è piuttosto “bene intenzionata” ad uscire e divertirsi. Al contrario mi confessa che la figlia, che sta per fare 18 anni, sembra aver trovato 1 bravo ragazzo che le vuole bene ma lei non è convinta e lo fa tribolare. Proprio mentre stiamo parlando di lei, arriva Chiara in accappatoio che mi fa vedere tutta contenta il tatuaggio che si è fatta all’interno della coscia (1 piccolo tribale di cui ignoro il significato). Per la verità io resto più colpita dalla sua micia completamente depilata, e lei dandomi “della vecchia” scherzosamente, mi fa presente che quasi tutte le sue amiche la hanno così. Lina come al solito molto disinibita, si abbassa contemporaneamente gli elastici del leggins e degli slip mostrando fiera 1 ciuffo di peli che esce, rivendicando la bellezza della micia “coperta”. Il tempo di farci 4 risate su questo argomento che arriva Giacomo insieme ai genitori con le pizze appena comprate. Finita la cena ognuno si ritira nelle proprie stanze, io metto la solita maglia lunga e aspetto l’arrivo di mio nipote per parlare anche un po’ con lui. Solito argomento, le ragazze che vorrebbero fidanzarsi seriamente ma lui chiaramente vuole divertirsi. Approvo il suo comportamento e ci mettiamo a dormire. La mattina dopo quando mi sveglio, lui dorme beatamente; faccio per uscire dal letto scoprendo il piumone e non posso non notare il suo uccello in erezione fuori dal buco davanti del pantalone del pigiama. In quel momento, guardando il suo grosso pene peloso, capisco definitivamente che è diventato 1 uomo e quindi mi convinco che dovrà spostarsi sul divano letto del salone. Vado in cucina a preparare la colazione, poco dopo mi raggiunge Lina con la quale parliamo di Giacomo e della sua crescita repentina (naturalmente non scendo mai nei particolari che lei non sa che io so). Mentre beviamo il caffè si sveglia anche Chiara che, dopo aver addentato 1 cornetto mi chiede dove sia Giacomo… Poi scompare in camera mia con l’intento di svegliarlo. Passano 1 decina di minuti e mi avvio in camera per vestirmi; arrivata alla porta sento nitidamente 1 respiro accelerato e dallo specchio posizionato sul mio cassettone, vedo mio nipote con la testa all’indietro e la cugina che sorridendo guarda davanti a sé mentre il piumone si muove su e giù all’altezza del bacino di lui. Li lascio fare e dopo aver bussato entro in camera di mia cognata che in autoreggenti e mutandine sta per indossare il reggiseno. I suoi grossi seni stanno su ancora che è 1 piacere, mi confida che li massaggia ogni sera con 1 crema rassodante che costa 1 patrimonio. Poi prende 1 vestitino di lana sotto il quale io penso ci vadano i leggins; lei lo infila con destrezza e poi mi rassicura dicendo che non ce n’è bisogno, “basta tirarlo un po’ più giù”. Il problema è che dopo qualche minuto inevitabilmente l’elasticità lo fa accorciare arrivando a mostrare il bordino dell’autoreggente. Mi sgrida vedendo che sono ancora in pigiama, ritorno in camera e nonostante la porta sia solo socchiusa, busso e entro. Fortunatamente la situazione si è normalizzata anche se faccio notare a Chiara che la parte superiore del suo pigiama è allacciato male tanto che 1 capezzolo sta facendo capolino.
Usciamo tutti e 4 per poi dividersi per la strada: io e Lina andiamo per regali mentre i 2 cugini scendono con la funicolare giù Napoli. Verso la mezza incontriamo 1 gruppo di amici miei e facciamo 1 aperitivo in piazza sedute. Bastano non più di 2 minuti per far sì che dopo essersi tolta la giacca, Lina, con le gambe accavallate, mostri in bella vista le sue autoreggenti. Mentre sono nel bar a prendere delle cose, mi raggiunge 1 mio vecchio amico di scuola completamente ipnotizzato da mia cognata, che mi chiede se “ci siano possibilità”. Gli rispondo di sì anche perché è oggettivamente 1 bell’uomo, poi dopo essere tornati dal gruppo lo segnalo a lei. Ritornate a casa mi dice che Marco (si chiama così) le ha già mandato 1 messaggio per chiederle se stasera usciamo con lui ed i suoi amici. Nel giro di mezz’ora ha rimorchiato come io non ho fatto in 1 vita intera; il tutto per 1 coscia in bella vista: complimenti.
Se il vestito della mattina era stato “audace” potete immaginare come si sia combinata per il sabato sera: autoreggenti a rete con stivali sul ginocchio e minigonna di pelle con cerniera davanti; sopra 1 camicetta bianca con sotto a vista 1 reggiseno di pizzo e sopra 1 giaccone di pelle: praticamente le mancava solo il frustino. Costretta a non essere da meno, mi ha convinto ad indossare 1 vestito lungo con i bottoni; solo che sia sopra che sotto ho dovuto combattere per tenerne abbottonati il più possibile. Siamo andate a ballare con Marco ed altri amici ed amiche che, seppur non frequentando spesso, conosco da 1 vita. Verso mezzanotte mia cognata mi avverte di tornare da sola visto che lei andrà con il suo nuovo cavaliere in 1 altro locale. Quando ritorno a casa sono completamente sola; preparo il divano letto per Giacomo e poi vado a nanna. Dopo neanche mezz’ora 1 brusio di voci mi risveglia: Chiara e Giacomo scherzano tra loro; naturalmente immagino cosa sta per succedere, mi alzo ed in 1 attimo ritorno in modalità “guardona”. Questa volta a differenza dell’estate scorsa, sto molto più comoda nascosta dietro la porta della mia stanza buia aperta giusto 1 spiraglio per metterci 1 occhio. Mio nipote si accorge che gli ho preparato il divano letto e non appena Chiara si toglie la giacca, da dietro la abbraccia ed incomincia a toccarla dappertutto. Il salone è illuminato soltanto da 1 lampada centrale, mentre Giacomo non si fa nessun problema a cercare di arrivare al dunque, la cugina più di 1 volta gli chiede di abbassare la voce sapendo che sono in camera a dormire. Così lui accende la televisione e dopo aver trascinato Chiara in braccio a se sul divano, le alza contemporaneamente maglietta e reggiseno ricevendo 1 nuovo invito a stare calmo e silenzioso. Dopodiché lei si alza, si mette in ginocchio davanti a lui e comincia a succhiarglielo. Non so che fare, al solito sono pervasa dalle sensazioni più disparate: incuriosita, inadeguata, inorgoglita, stupita dal fatto di non vergognarmi di ciò che sto facendo anzi provo anche un po’ di invidia per la loro gioventù. Mentre i miei pensieri affollano la mente, Giacomo si alza e dopo averla fatta stendere, le solleva le cosce e comincia a scoparla. Vedo i suoi movimenti mentre riesco solo a sentire i gemiti di lei; mio nipote è diventato uomo, fa l’amore proprio come i grandi, non è più il ragazzino in preda agli ormoni, anzi è padrone assoluto della situazione… Ed credo abbia poco più di 16 anni. L’atmosfera viene scombinata dal rumore del telefono di lei che mentre è in preda all’orgasmo, legge il messaggio della madre che la invita ad aprirle il citofono e poi la porta di casa. Chiara prende di corsa i suoi vestiti e scappa in camera, mentre Giacomo ancora in erezione, si toglie la camicia che indosso e si infila sotto le coperte del divano. Appena sento bussare alla porta con le mani, ritorno nel mio letto ma ormai sono completamente sveglia e quindi mi accendo la televisione. Sono circa le 2:30 di notte, sento bisbigliare nel salone e poi finalmente il silenzio. Credo siano andati tutti a dormire invece la voce bassa di Lina da dietro la porta che mi chiede se sono sveglia, dà seguito alla mia nottata. Nonostante la stanza abbia solo la luce del televisore acceso, la vestaglia trasparente di mia cognata non passa inosservata. Praticamente con i seni da fuori ed 1 mutandina di pizzo, si accomoda sul mio letto desiderosa di raccontarmi la parte di serata che non abbiamo condiviso. Insieme a Marco sono andati in 1 altro locale dopodiché entrati in macchina lui l’ha baciata appassionatamente; mentre stavano tornando dalle nostre parti, lui ha preso 1 vicoletto ed ha fermato la macchina. Hanno ripreso a limonare poi mentre le mani di entrambi stavano dando piacere reciproco, 1 macchina arrivata all’improvviso ha rotto l’incantesimo. Lina mi confessa che comunque non sarebbe andata fino in fondo perché comunque lo conosce da troppo poco tempo, allo stesso tempo però non vede l’ora di vederlo il giorno dopo per approfondire la cosa in tutti i sensi… (Continua)