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UN PIACEVOLE INCONTRO IN UN SEXY SHOP

UN PIACEVOLE INCONTRO IN UN SEXY SHOP
In questo periodo di ferie è difficile trovare un sexi shop aperto e cosi che un mese fà circa decido di cercare altrove lo trovo in un’altra città distante entro e vado subito nella corsia a me più cara il sadomaso e mentre sono intento a guardare alcuni frustini sento una voce alle spalle che mi chiede se le trovo piacevoli mi volto pensando di trovare un addetto ma in realtà un uomo e non più giovanissimo con un sorriso ironico con maglietta maniche corte pantaloncini e sandali mi dice che oggi gli schiavi non si accontentano più come una volta adesso pretendono e poi alcuni non sono nemmeno lontanamente a dei maso tu mi chiede come stai con gli schiavi e rimango azzittito non rispondo e continuo a guardare i frustino l’uomo ne prende uno in mano e mi dice sempre a bassa voce questo è il mio preferito se usato bene sa appagare il piacere dello schiavo e del padrone io sempre zitto a quel punto lascia cadere a terra il frustino e sempre a bassa voce mi invita a raccoglierlo mi volto senza parlare lui mi guarda fisso negli occhi e mi ripete di raccoglierlo mi inchino e lo raccolgo ma nello stesso momento l’uomo appoggia il piede sopra il frustino e mi mormora di baciarle il piede mi guardo attorno nessuno e lo bacio lui alza il piede e io riprendo il frustino e lo appoggio sulle mani dell’uomo ma mi ordina di metterlo a posto e così faccio mi chiede se sono in auto rispondo di si allora mi dai un passaggio si rispondo usciamo lui d’avanti e io dietro l’uomo saluta il gestore del sexy shop che ricambia chiamandolo per nome e io saluto con il buongiorno che a sua volta ricambia con un arrivederci usciamo salgo in auto e subito a fianco sale Gino mi chiede se sono libero per la giornata rispondo di si e chiedo il perchè allora oggi sei mio ospite partiamo e mi indica la strada e una casa alla periferia della stessa città la casa è circondata da un muro di cinta alto più di due metri un vecchio portone in ferro che apro con l’aiuto di Gino entriamo e parcheggio ad un lato e chiudiamo il portone la casa è di costruzione vecchia a piano terra due porte e quattro finestre e un piano superiore per arrivarci bisogna salire dalla scala esterna e un lungo balcone e anche sopra stesse porte e finestre un cortile non molto grande una tettoia e un garage posto di fronte al portone d’entrata che altro non è che una vecchia stalla il portone è aperto e vedo che al muro ci sono degli anelli la pavimentazione di terra mi dice di spogliarmi e mettere tutto in auto di rimanere nudo senza catenine orologio e di aspettare nel garage tolgo la polo i pantaloncini corti slip e sandali senza farlo apposta seppur di colore diverso ma vestiamo nello stesso modo inutile dire che durante il tragitto il cazzo era semi duro poi a vedere la casa il trovarmi nudo mi si è rizzato alcuni minuti dopo esce Gino con i pantaloncini e sandali a dorso nudo in mano le vedo degli oggetti riconosco un collare e maschera e il frustino mi chiama e mi dice di corsa indicando il garage eseguo e vista la mia età la corsa non è veloce ma quanto basta per superare Gino ed entrare nel garage non vedo accessori per il sadomaso mi mette il collare la mascherina e polsiere mi blocca le mani dietro la schiena poi inizia a farmi girare per perdere l’orientamento mi spinge per tre quattro volte poi usciamo dal garage me ne rendo conto dal lieve venticello sento che una serratura aprirsi con tre mandate e mi spinge all’interno percorro alcuni metri non so dove siamo e dove andiamo ma tutto questo non mi provoca paura ma godimento ho il cazzo duro percorsi diversi passi sento aprire un’altra porta e entriamo Gino mi dice di fare attenzione che ci sono scalini sento una temperatura più fredda e un forte odore di muffa che subito mi riporta in mente le vecchie cantine il pavimento e di terra percorro diversi metri e mi ferma e comincio ad essere frustato i colpi forti sulle cosce e sul culo mi fanno immediatamente gridare sono gemiti di piacevole dolore due colpi uno dietro l’altro sul cazzo mi fanno capire che sarà piacevolmente dura i colpi si susseguono sul corpo colpendomi in punti sparsi del corpo non ho la minima idea del tempo che passa ne tanto meno dei colpi ricevuti pian piano il dolore prende il sopravento e le mie urla che inizialmente erano più di piacere cominciano ad essere di dolore cerco di resistere il più possibile ma sento che non riesco a farcela e mentre penso di supplicarlo a smettere si ferma lui bravo mi dice sono abbastanza resistente le uniche parole mi libera le mani e da dietro alla schiena e me li sento agganciare d’avanti poi sento le braccia sollevarsi verso l’alto immagino una corda visto che non ho sentito il rumore di catene ho altro rimango sollevato sulle dita dei piedi il tallone è sollevato e quasi subito comincio a sentire il fruscio della frusta e subito il colpo sulla schiena sono solo quattro ma dolorose e nonostante la temperatura non calda comincio a sudare e sentirmi stanco il corpo comincio a cedere Gino se ne rende conto e mi lascia solo lo sento uscire e chiudere la porta senza nemmeno una parola rimango per un tempo infinito appeso e forse mi addormento dico forse perchè essendo bendato perdo il senso del tempo quando sento un colpo di tosse e aprirsi la porta capisco che Gino è arrivato a differenza del primo impatto ora comincia a farsi sentire mi chiede se questa mattina ho defecato rispondo di no bene un clistere sento che sposta qualcosa come dei assi di legno ma non capisco cosa siano e cosa servono per il clistere ma la risposta non attende ad arrivare sento che piano piano comincio a toccare con il piede il pavimento le mani mi scendono sempre legate fino ad arrivare all’altezza della faccia mi tocco il naso con le mani sento prendermi i piedi e appoggiarli su del legno sento qualcosa sui piedi crema sembra ma non capisco e solo quando mi alza il secondo piede sento che il piede che precedentemente mi aveva messo sul legno inizia a scivolare cerco di sollevarlo ma scivola e mi ritrovo appeso ma con entrambe le gambe divaricate all’esterno inizio a sentirmi allentare ma ad ogni allentamento rimango sempre appeso i piedi mi scivolano cerco di farli scivolare muovendomi sperando di trovare un punto dove mi possa appoggiare e fare forza per alzarmi ma nulla nel raggio del mio movimento che non è molto la crema sui piedi non mi permette di fare forza cerco di fare forza alle braccia sollevandomi ma finisce che cedo e lo strappo mi provoca dolore alle ascelle desisto e rimango fermo nel frattempo Gino che assolutamente non mi impedisce i movimenti sapendo probabilmente del risultato finale inizia a chiedermi se sono stato schiavo di qualche padrone in zona al mio no mi ripropone la domanda e la risposta rimane la stessa e fuori zona rimango un attimo zitto e poi rispondo con il no bene lo vedremo con la voce sadica finalmente decide di togliermi la maschera e vedo una grande stanza ma non riesco a guardare tutto quando sento un carrello arrivare da dietro la schiena un grande recipiente in plastica di grande ampiezza mi viene posizionato sotto le gambe e subito dopo Gino mi fà una peretta trattieni il liquido non espellerlo lo trattengo senza tanta fatica e mi viene messo due pezzi di nastro da pacco sulle natiche tenendomele bene aperte poi mi ordina di espellere e ubbidendo espello il risultato lo si capisce dopo esservi svuotato fino all’ultima goccia di liquido con una gomma dell’acqua mi viene fatto il bidet Gino usa guanti spugna e getto dell’acqua per il bidet poi lui stesso porta non so dove il recipiente la posizione inizia a farmi male un leggero formicolio alle braccia e un dolore muscoloso alle gambe che non riesco a sollevarle causa grasso di vaselina sui piedi appoggiate a due grandi rotaie di legno dove appoggiano i miei piedi quando si ripresenta di fronte a me è completamente nudo ha il cazzo duro e mi dice vedi cosa hai combinato adesso lo devi soddisfare si Gino rispondo lui mi viene dietro la schiena ma non lo sento e quando si ripresenta di fronte ha in mano una bacchetta di bambù e comincia a colpirmi sulle cosce che in quella posizione e già doloranti comincio a gridare poi mi colpisce le caviglie e le cosce all’interno e puro dolore devi chiamarmi padrone e basta si padrone rispondo allora per farti capire chi comanda niente lubrificante te lo metterò a crudo senza nemmeno il preservativo va bene padrone è stato terribile prenderlo a crudo come dice Gino, non scivola e avendo fatto il clistere il buco rimane asciutto e fa fatica a entrare e le prime tre quattro volte che entra ed esce è dolorosissimo almeno per me poi ci si abitua e allora ritorna alla normalità come prenderlo con il lubrificante abbiamo avuto entrambi l’orgasmo poi Gino a continuato venendo per altre due volte mi accorgevo dal suo tremolio poi me lo ha tolto sfilato dal culo gli colava con la mano è passato sulla sua cappella e me la appoggiata sulla bocca e lo pulita e si e rimesso dietro pensavo che volesse continuare mi sono leggermente voltato e lo visto prendere da un vecchio armadio non potevo vedere il contenuto la porta aperta non mi permetteva di vedere l’interno un tubo di metallo e un gancio in centro e oltre al tubo una catena la agganciata al tubo e si è avvicinato la agganciata con un moschettoni piccolo alle polsiere e mi ha alzato la gamba dx appoggiandola con la parte sotto del ginocchio sulla sbarra dx e poi la gamba sx appoggiando il sotto ginocchio sopra alla sbarra sx ma non aveva finito ritornato all’armadio è arrivato alcuni minuti dopo con un pezzo di corda e mi ha legato le cosce e con un moschettoni mi ha fissato il collare alle polsiere una serie di dure sculacciate tanto da fare l’eco e poi mi ha detto a dopo ed è uscito lasciandomi in quella situazione ma questa volta meno dolorosa in quanto appoggiandomi sulla sbarra riuscivo a non sentire dolore sono rimasto per non so quanto tempo quando sentivo dal buco del culo colarmi la sua sborra cominciavo a riprendere forze quando sento la porta aprirsi Gino con un piatto si presenta di fronte a me devi mangiare schiavo si padrone rispondo e comincia ad imboccarmi con dei pezzi di carne finisco e mi mette il piatto vicino alla bocca dicendomi di pulirlo con la lingua lo faccio esce e ritorna con delle carote bollite le mangio finito esce e rientra con delle zucchine bollite e le finisco mi chiede se ho sete si rispondo esce e rientra con una brocca me la appoggia sulle labbra e bevo esce e rientra comincia a liberarmi il collare abbassa la corda fino a toccare il culo sul pavimento poi mi toglie la corda e la sbarra e mi toglie i moschettoni dalle polsiere sono tutto indolenzito
quando sorridendo comincia a stuzzicarmi con la frusta facendomi prendere posizioni le più svariate e poi mi mette il piede sulla bocca ordinandomi di leccarlo lo faccio vado oltre lo lecco sulle caviglie e dal collo del piede fino alle dita il tallone poi prendo in bocca le dita una alla volta e succhio avidamente le piace sento i gemiti di piacere uscire dalla sua bocca e tutto questo mi porta ad eccitarmi basta schiavo mi urla e smetto sei una troia lo sai si padrone rispondo ritorna verso l’armadio e arriva con la classica frusta a code di code ne ha sei tutte intrecciate e comincia a frustarmi con colpi che aumentano di forza ad ogni colpo cerco di coprirmi assumendo la posizione fetale me le code riescono ad arrivare nei punti dolorosi quando si ferma sono pieno di segni e vesciche ma fortunatamente non sanguino mi fa alzare usciamo dalla cantina e siamo in un atrio mi mette la maschera sono stanco e dolorante mentre usciamo e percorriamo ormai penso siamo nel cortile mi dice che dovrei fare un lavoretto di bocca un pompino le dico si risponde Gino ma non a me a chi le chiedo tutto a suo tempo solo che non ti è possibile vederlo in faccia va bene se è una persona seria e corretta si mi risponde ed entriamo in casa sento una voce maschile chiedere a Gino è arrivato risponde d’istinto mi copro il pene ma Gino mi dice di togliere le mani e poi risponde all’uomo si è arrivato cammino seguendo le istruzioni di Gino mi fa mettere in ginocchio e mi spinge con la schiena in avanti sento una mano prendermi la testa e mentre me lo mette in bocca mi grida di succhiare lo faccio dopo un’estenuante succhiare lo sento venirmi in bocca mi fanno alzare e mi tolgono la maschera vedo di fronte a me Gino e da un lato con ancora il cazzo fuori e slip abbassati sorridere mi dice bravo vieni a darle un bacio indicandomi il suo cazzo mi avvicino e mentre lo bacio Gino mi penetra di nuovo mentre l’uomo mi trattiene la testa abbassata sul suo cazzo e a quel punto lo riprendo in bocca facendolo nuovamente godere mi vengono tolti le polsiere e mi faccio una lunga doccia quando esco Gino mi chiede se mi fermo per cena rispondo di no mi accompagna all’auto si avvicina e mi dice che se voglio ritornare di farlo lo ringrazio e rispondo che ci penserò salgo in auto lo aiuto a chiudere il portone e ritorno a casa ormai sera pensando alla piacevole quanto inaspettata giornata

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